mercoledì 18 ottobre 2006

Addio

Nel giro di una settimana quella brutta malattia chiamata tumore ha portato via due care persone, una che non vedevo da qualche anno, l'altra invece molto cara.


Giovedì è morto Giampietro, papà di una giudice di Vercelli e lui stesso segretario di giuria.... alla vecchia maniera, potremmo dire: durante le gare alla vecchia pista fumava di nascosto sotto il tavolo, e poi non si è mai aggiornato. E' per questo che io sono diventata segretaria: avevo circa 15, 16 anni ed era stato introdotto il programma per le gare su computer, che lui logicamente non sapeva usare (era rimasto alle classifiche a mano), così ho dovuto affiancarlo perchè i miei erano nell'organizzazione delle gare. Gara dopo gara, il mio capo della Lombardia ha chiesto di ufficializzare la posizione, ed eccomi qua.
Giampietro esattamente un anno fa, mentre tornavamo da Brescia con sua figlia, stava bene: l'operazione allo stomaco era felicemente superata, mangiava polenta e arrosto, aveva ricominciato ad uscire... fino agli inizi di ottobre, quando gli hanno dato un mese di vita, e dopo 10 giorni ha lasciato la figlia Barbara. Aveva 58 anni ed era appena andato in pensione.


Lunedì è morta Margherita, mamma di una ragazzina di 15 anni che pattina. Margherita, quando mia mamma ha deciso di lasciare il pattinaggio, è diventata lei segretaria. La malattia l'ha scoperta proprio in quei giorni perchè, in seguito ad una visita per la menopausa, le hanno trovato un nodulo al seno. Grazie a mia mamma hanno evitato che le sportassero il giorno successivo, senza alcun altro esame, il seno, e dopo un ciclo di chemio sembrava tutto aggiustato. E invece... quella brutta bestia è passata alle ossa, e poi al fegato. Margherita non si è mai abbattutta, continuava a seguire la figlia alle gare (a maggio era a Mantova, a luglio a Misano), portandosi dietro cuscini d'aria perchè ormai non riusciva più a star seduta, e spesso doveva sdraiarsi nei prati attorno ai palazzetti.
Sabato scorso addirittura è andata in pista, probabilmente sentiva che era la fine. Lunedì mattina è entrata in ospedale, e per l'ora di pranzo era tutto finito. La figlia adesso non vuole restare nella casa, e piange perchè non ha fatto in tempo a dirle che aveva preso 8 in storia. Margherita aveva 53 anni.


Sono andata ad entrambe le veglie funebri: questa malattia, olte al dolore, continua a essere carogna anche dopo, trasformando negli ultimi giorni completamente i lineamenti del viso dei propri cari: ti chiedi "ma è davvero lui/lei?".


In confronto, non aver visto "lui" stamattina sul treno è una cazzata... Ma sommandosi tutti questi fatti, oggi vedo davvero nero...



 

4 commenti:

  1. Che tristezza... ti dico solo che io ho perso due zii in tre mesi, entrambi per tumore ai polmoni. Purtroppo dobbiamo solo stare a vedere, sperando che il malato non soffra tanto.

    RispondiElimina
  2. ti capisco...x tutto...anche per me oggi giornata nera...;-(

    RispondiElimina
  3. Mi spiace, non ci son altre parole.
    Come dice Gattus, quando tutto quello che si poteva fare in termini ospedalieri è stato fatto, l'unica cosa, e forse l'ultima, è stare accanto alla persona per farle passare dei momenti felici.

    Ciao

    Alpha

    RispondiElimina
  4. Mi dispiace tanto... l'impotenza è a parer mio la cosa più brutta...
    Per lunedì ok, io esco alle 10.45 da lezione. Ci troviamo alle 11 al bar dell'uni?

    RispondiElimina